Sembra non esserci fine alle perdite del dollaro USA, in questo inizio di settimana il biglietto verde ha sfiorato i minimi da oltre 2 anni e mezzo ed è un dato che deve far riflettere. Con le notizie sui vaccini che danno speranza al 2021 e le aspettative di nuovi stimoli aggiuntivi da parte della FED e della BCE, la valuta statunitense ha perso il fascino di valuta rifugio.
La situazione americana sta facendo crescere a dismisura le aspettative degli investitori sui nuovi stimoli monetari, anche perché siamo prossimi alla fine dell’anno e accordi sul piano di aiuti fiscali ancora non se ne vedono. Attenzione alle parole di Jerome Powell nelle giornate di martedì e mercoledì nelle audizioni davanti al Congresso, sarà probabilmente uno snodo cruciale in vista del prossimo meeting.
Non solo, i dati sull’occupazione di novembre attesi venerdì potrebbero incidere pesantemente sulle scelte di politica monetaria e conseguentemente sui movimenti dei principali asset.
L’azionario nel frattempo sembra destinato a concludere il mese con guadagni record, i futures USA lasciano intendere voglia di rialzi ulteriori e lo stesso si sta avvicinando ai massimi storici.
L’altra questione settimanale potrebbe essere rappresentata dall’accordo Brexit, Dominic Raab, ha descritto questa settimana come “molto significativa” suggerendo che i colloqui potrebbero iniziare già nelle prossime ore qualora ci fossero passi avanti significativi. Si ritiene che i diritti di pesca siano l’ultimo grande ostacolo e potrebbero ancora far fallire le negoziazioni.
Anche l’Euro è in gran forma, ormai giunto a 1,20. Anche in questo caso ci si aspetta che la Banca centrale europea allenterà ulteriormente la politica monetaria ma ci sarà da pesare il veto sul Recovery Fund che per il momento resta e complica il rialscio dei fondi per affrontare la pesante crisi economica pandemica.
Per quanto riguarda il il meeting OPEC e OPEC+ pare stia facendo cadere la speranza di un prolungamento dei tagli di produzione di altri sei mesi: le ultime notizie suggeriscono un possibile compromesso da due ai quattro mesi.
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