I mercati azionari rimangono sostenuti e il motivo è facilmente intuibile: la Fed, nonostante abbia tenuto a freno le misure di allentamento, continuerà con la politica monetaria accomodante sino a quando l’economia non darà segni convincenti di ripresa.
La banca centrale si è impegnata a mantenere la sua posizione già altamente accomodante più a lungo di quanto non avesse fatto trapelare in precedenza, quindi da alcuni potrebbe essere considerata come una forma di allentamento, anche se non ai livelli che molti analisti avevamo ipotizzato.
Le nuove previsioni economiche presentano prospettive molto più rosee ed è per questo motivo che la FED ha ritenuto che la posizione attuale fosse appropriata. Powell ha nuovamente sottolineato come l’imminente pacchetto fiscale potrebbe essere addirittura più importante per sostenere categorie e settori in difficoltà a causa della pandemia.
Con i tassi di interesse già così vicini allo zero e il bilancio in forte espansione dall’inizio della pandemia, qualsiasi azione avrebbe avuto solo benefici marginali. L’aumento dei tassi nominali degli ultimi mesi aveva spinto molti a credere che la Fed avrebbe fatto qualcosa per invertire la tendenza, forse lo farà se la tendenza dovesse proseguire il prossimo anno, ma per ora il discorso sul controllo della curva dei rendimenti è sospeso.
Ora tocca ai legislatori di Capitol Hill fare la loro mossa. Il pacchetto è molto più piccolo di quello per cui i Democratici stavano spingendo, ma contiene tutto il sostegno essenziale su cui entrambe le parti hanno concordato da tempo. Potrebbero essere necessari ulteriori negoziati una volta che la nuova amministrazione entrerà a pieno regime.
Sembra però che un accordo sul piano fiscale sia molto più vicino dell’accordo sulla Brexit, dove permangono ancora delle divergenze su questioni commerciali significative. Il tempo stringe e qualsiasi accordo dovrà essere concluso in tempi rapidi, con i parlamentari che sono già stati richiamati dalla pausa natalizia (iniziata oggi).
La sterlina si è ripresentata sui massimi degli ultimi due anni e mezzo contro il dollaro, un chiaro segnale della fiducia in un accordo prima di fine anno. In caso contrario sarebbe un colpo durissimo per il , per non parlare delle possibili ripercussioni sull’economia britannica.
A tal proposito, oggi si riunisce la Banca d’Inghilterra e annuncerà la sua ultima decisione di politica monetaria. Il mese scorso furono annunciati nuovi acquisti di obbligazioni, ragion per cui oggi dovrebbe essere solo una formalità.