In questi giorni il signor Gianpaolo che mi fa una domanda molto interessante e abbastanza frequente: vuole sapere se in questo periodo un eventuale rialzo dei tassi di interesse andrebbe a impattare solo i bond governativi oppure anche quelli corporate.
Caro Giampaolo la situazione è molto semplice: chi fa un investimento in obbligazioni fa tre scommesse:
– la prima è che l’emittente paghi le cedole e ripaghi il capitale. Chi ha comprato argentina se lo ricorda benissimo che cosa voglio dire.
– l’altra scommessa è quella della valuta: se uno compra un’obbligazione – ad esempio in dollari – deve poi sperare che il dollaro non si deprezzi;
– infine c’è una questione molto più tecnica e difficile da capire: quella della duration.
Diciamo grosso modo che la duration è la durata dell’obbligazione. Più è lunga e più questa obbligazione è esposta alle variazioni dei tassi. Nel bene se i tassi scendono e nel male se salgono.
Quindi non c’è relazione tra variazioni dei tassi e qualifica dell’emittente (governativo o privato), mentre importa la lunghezza (vita residua) del titolo.
Lasciamo perdere la matematica che c’è dietro che è un po’ complessa, ma immaginiamoci una sorta di ombrellone o di ombrello. Quando tira vento e uno ha un ombrello in mano lo tiene ancora, ma se ha in mano un ombrellone, anche un colpo di vento piccolo facilmente te lo strappa di mano.
La duration è un po’ una roba di questo genere: più un titolo è lungo più ha duration. Quindi in periodo di tassi bassi se si temono rialzi bisogna avere un ombrello piccolo, cioè dei titoli a scadenza corta. La fregatura è che in questo periodo i titoli a scadenza corta hanno rendimenti negativi; addirittura il decennale tedesco ha un rendimento negativo; cioè oggi ci si mette cento e fra dieci anni si ritira 95.
Ci sono tutta la serie di problemi mica piccoli ad investire oggi in obbligazioni. Oggi un btp italiano rende 0 sui cinque anni, quindi per l’investitore che sta cercando di estrarre valore dalle obbligazioni la situazione è difficilissima. In questo momento – sembrerà incredibile – ma solo chi è uno speculatore finisce con comprare le obbligazioni, mentre le persone che vogliono vivere tranquille devono mettersi a comprare azioni. Si mettono il cuore in pace, si dicono che devono detenere per dieci anni i titoli e incassare le cedole e sperare anche in un rialzo delle quotazioni. Ma bisogna saper spalmare il rischio e quindi bisogna utilizzare degli strumenti adeguati.
Insomma la vita oggi per un povero risparmiatore è veramente difficile. Deve cambiare pelle e diventare investitore.
Con i tassi bassi e duration alte si guadagna poco e si rischia molto: per avere un rendimento positivo occorrono duration alte che vogliono dire tante oscillazioni sul capitale e quindi batticuore. Quindi alla fine oggi le obbligazioni sono “tanta spesa e poca resa”.
Ancora una nota: mi veniva anche chiesto quanto poteva durare questa situazione di tassi bassi. Questa è una decisione politica: sono i governatori delle principali banche centrali mondiali che hanno deciso questa situazione – assolutamente anomala che non ha altri precedenti nella storia – e poichè è una decisione politica e non economica la domanda che andrebbe fatta i politici.
La mia sensazione è che durerà ancora per per molto tempo, per qualche anno.
Qui sotto trovate anche i link ad un video che spiega perchè gli obbligazonisti sono i nuovi speculatori
Fusion Media or anyone involved with Fusion Media will not accept any liability for loss or damage as a result of reliance on the information including data, quotes, charts and buy/sell signals contained within this website. Please be fully informed regarding the risks and costs associated with trading the financial markets, it is one of the riskiest investment forms possible.