Il mercato “bull” potrebbe proseguire: perché e sino a quando

da Giuseppe
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Le minacce di inflazione e l’aumento dei rendimenti obbligazionari sono stati i temi di mercato dominanti delle ultime settimane. Molti investitori temono che l’ultima svendita di obbligazioni e l’aumento dei tassi di interesse (a lungo termine) metterà fine al mercato rialzista più rapido e violento della storia.

Non sono solo gli Stati Uniti a vedere crescere i rendimenti obbligazionari. I rendimenti a lungo termine di Germania, Giappone, Cina e molti altri importanti mercati internazionali si stanno avvicinando rapidamente ai livelli pre-pandemici. Ciò potrebbe indicare che l’inflazione è sulla via del ritorno, ma potrebbe anche significare un’altra cosa: gli investitori stanno acquisendo fiducia nella ripresa economica e nella crescita degli utili societari.

Gli utili societari dovrebbero riprendersi a un ritmo molto più rapido rispetto alle crisi precedenti grazie ai trilioni di dollari pompati nell’economia globale, tant’è che diverse banche di investimento hanno iniziato a rivedere le proprie previsioni sugli utili (revisione ampiamente al rialzo) per il 2021. Ciò potrebbe compensare gli aspetti negativi del rialzo dei tassi di interesse a lungo termine.

Il presidente della Federal Reserve Jerome Powell ha rassicurato i mercati negli ultimi due giorni di testimonianze al Congresso: un aumento dei tassi di interesse non è neanche lontanamente vicino. Powell continua a vedere le pressioni sui prezzi attenuate e afferma che l’economia è molto lontana dagli obiettivi occupazionali della Fed. Pertanto, la politica monetaria espansiva continuerà ben oltre il 2021 e continuerà anche se alcuni parametri di inflazione dovessero sorprendere nei prossimi mesi.

Considerando tutti questi fattori, la corsa al rialzo dell’equity potrebbe continuare per tutto il primo semestre, ma non necessariamente in linea retta. Nonostante le rassicurazioni del presidente Powell, gli investitori dovranno tenere d’occhio i rendimenti a lungo termine. I settori energetico, industriale, dei materiali e finanziario sono quelli che beneficiano maggiormente del contesto reflazionistico e potrebbero essere positivamente correlati all’aumento dei rendimenti obbligazionari. Ma il settore tecnologico, che attualmente rappresenta il 38% della capitalizzazione di mercato dell’, è a rischio qualora i rendimenti dovessero continuare a salire.

In un contesto di aumento dei tassi di interesse i titoli growth sono meno attraenti, consideriamo che molti titoli del settore vengono scambiati a multipli estremamente elevati. Forse è arrivato il momento di diventare più selettivi e concentrarsi su società di qualità con prezzi ragionevoli (sempre appartenenti al settore tecnologico).

Il movimento instabile delle azioni Tech registrato negli ultimi due giorni è stato una sorta di segnale di avvertimento. Gli investitori altamente esposti su questo settore in crescita potrebbero aver necessità di iniziare a creare una protezione contro eventuali ribassi.

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