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I mercati azionari hanno vissuto una sessione asiatica altalenante. Sessione che arriva dopo i botti di Wall Street, laddove e hanno ignorato la stima nettamente più alta del previsto del CPI statunitense. Il è rimasto un po’ indietro, idem i mercati dell’ASEAN mentre i lstini dell’Asia settentrionale hanno chiuso con performance positive.
Il rialzo degli USA è proseguito durante la notte, con l’ oltre il +0,33%, il l’1,05% in più, il è sceso dello 0,20%.
Pare che i mercati, come dicevamo, abbiano ignorato l’inflazione negli Stati Uniti, destinata a salire maggiormente nei prossimi mesi. Il prossimo snodo cruciale sarà probabilmente dal PIL cinese di venerdì, dalla produzione industriale e dalle vendite al dettaglio del primo trimestre. Probabilmente ci vorrà una deviazione significativa dalle proiezioni per sconvolgere il sentiment degli operatori. Perché sì, al momento la strategia di riferimento sembra essere quella di ignorare tutto e acquistare il più possibile.
In tutto questo contesto il calo dei rendimenti del decennale USA o meglio, la contrazione dello nei rendimenti ha avuto ripercussioni sul biglietto verde che ha perso terreno rispetto alle altre majors. Un movimento che al momento sembra poter rappresentare una correzione, ma lo sapremo nelle prossime settimane allorquando le più importanti Banche Centrali – con in testa la FED – aggiorneranno le proprie politiche monetarie.
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