Draghi e Speranza hanno annunciato il ripristino degli spostamenti tra regioni in zona gialla: ecco quando si potrà riprendere a viaggiare
Nella conferenza stampa di venerdì 16 aprile 2021 il premier Draghi e il ministro della Salute Speranza hanno illustrato il piano delle prime timide riaperture, in seguito al buon andamento della curva epidemiologica e ai progressi della campagna vaccinale. La data chiave è quella del 26 aprile che vedrà la riattivazione della zona gialla, dopo oltre un mese di sospensione, anzi di una “zona gialla rafforzata” con alcune misure leggermente più miti rispetto al passato. Previsto anche il ripristino degli spostamenti tra regioni, ma con alcuni vincoli.
SPOSTAMENTI TRA REGIONI E ALTRE RIAPERTURE: LE MISURE ADOTTATE
In attesa dell’emanazione del decreto-legge che ci consentirà di leggere nel dettaglio il crono-programma delle riaperture, ecco quanto hanno anticipato Speranza e Draghi:
– Resta il sistema delle fasce a colori, ma da lunedì 26 aprile viene ripristinata la zona gialla;
– Resta in qualunque zona (esclusa quella bianca) il coprifuoco alle ore 22. Si provvederà eventualmente a modificarlo nelle prossime settimane in base alla curva dei contagi;
– In zona gialla bar e ristoranti potranno aprire anche a cena (ma chiudere presto, vista la conferma del coprifuoco alle 22…) solo con tavoli all’aperto, così come saranno permessi gli sport di contatto, gli eventi e gli spettacoli outdoor;
– Tornano anche gli spostamenti tra regioni in zona gialla, senza la necessità di esibire un’autocertificazione. Per gli spostamenti tra regioni di colore diverso Draghi invece ha fatto cenno a un generico “pass”, simile all’annunciato passaporto vaccinale europeo (ossia un certificato che attesti l’avvenuta vaccinazione, un tampone effettuato entro 48 ore prima o l’avvenuta guarigione dal Covid), che dovrebbe consentire la libera circolazione tra tutte le regioni e anche l’accesso a spettacoli ed eventi sportivi;
– Sempre dal 26 aprile le scuole di ogni ordine e grado riapriranno in presenza nelle zone gialle e arancioni, mentre nelle zone rosse saranno in parte in presenza e in parte a distanza;
– Successivamente ci saranno altre riaperture: dal 15 maggio le piscine all’aperto e gli stabilimenti balneari, dal 1° giugno le palestre, dal 1° luglio le attività fieristiche. Ma, ripetiamo, ogni dettaglio è rimandato alla stesura del prossimo decreto-legge Covid.
SPOSTAMENTI TRA REGIONI IN ZONA GIALLA: DOVESI PUÒ ANDARE
Dal 26 aprile saranno dunque nuovamente possibili gli spostamenti tra regioni gialle con qualunque mezzo, senza il bisogno di motivare il viaggio. Ovviamente per capire tra quali regioni sarà possibile spostarsi occorrerà attendere l’esito del monitoraggio epidemiologico di venerdì 23 aprile. Intanto da lunedì 19 aprile la suddivisione delle fasce di rischio sarà la seguente:
– zona arancione: Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Lombardia, Liguria, Marche, Molise, Piemonte, Sicilia, Toscana, Umbria, Veneto e Province autonome di Bolzano e Trento;
– zona rossa: Puglia, Sardegna e Valle d’Aosta.
Ma in teoria Abruzzo, Calabria, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Lombardia, Liguria, Marche, Molise, Sicilia, Umbria, Veneto e Province autonome di Bolzano e Trento hanno già i numeri da zona gialla, e sono pertanto le prime regioni che potrebbero riaprire dal 26 aprile.
IL CRITERIO DELLE RIAPERTURE DI APRILE E MAGGIO
Mario Draghi ha spiegato in conferenza stampa che il Governo, con questa decisione basata su dati scientifici, ha preso un rischio ragionato sui dati, in miglioramento, dalla pandemia di Covid-19: “Se i comportamenti saranno corretti”, ha aggiunto, “la probabilità che si debba tornare indietro sulle riaperture è molto bassa. Anche perché la campagna di vaccinazione continua ad andare avanti”. Mentre Roberto Speranza ha precisato che la priorità della ripresa andrà alle attività che si possono svolgere all’aperto: “Nei luoghi all’aperto è molto più difficile contagiarsi rispetto al chiuso. Questo principio lo applicheremo alla ristorazione e non solo, e ci riaccompagnerà nella fase di transizione, con l’auspicio che col passare delle settimane, il miglioramento della curva e l’aumento delle vaccinazioni ci consentiranno di programmare ulteriori aperture anche per attività al chiuso”.
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