Credit Suisse, si avvicina un livello chiave

da Giuseppe
0 commento

Nel video di oggi parliamo del titolo Credit Suisse (SIX:).

Prima un riassunto della giornata odierna.

Il future dell’indice () è in calo dello 0,3%, sulla parità il future del .

Prima dell’avvio delle negoziazioni a Wall Street, vengono pubblicati i dati sugli ordini di beni durevoli di marzo, il consensus si aspetta un aumento del 2,2% rispetto a febbraio. L’indice della Fed di Dallas, in agenda a pomeriggio inoltrato, dovrebbe essere salito a 31,7.

Il Treasury Note (ZN) a 10 anni perde quota, il suo rendimento sale a 1,58%, + 3 punti base.

Il Washington Post scrive che Joe Biden non è soddisfatto del suo livello di popolarità: quando manca poco alla scadenza simbolica dei primi cento giorni, poco più della metà dei cittadini, secondo un sondaggio, sta dalla parte della Casa Bianca. Solo Trump, in passato, ha avuto livelli di gradimento così bassi dopo tre mesi di presidenza.

Il quotidiano scrive che l’amministrazione Biden sta riflettendo di cambiare qualcosa nell’impostazione politica, in quanto un risultato simile, è del insoddisfacente, rispetto alle migliaia di miliardi di dollari già distribuiti dal governo federale.

In Europa.

Indice-0,1%: in calo Volkswagen (DE:) (-1,8%). In rialzo Airbus Group SE (PA:) +2,3%, ING Groep NV (AS:) +3%.

(FTSEMIB) di Milano +0,1%, di Francoforte -0,1%.

Si fanno sentire gli effetti delle indiscrezioni uscite venerdì sera, pare che alcuni membri del Consiglio di Governo della BCE abbiano chiesto di rallentare gli acquisiti del fondo PEPP in quanto siamo di fronte di un miglioramento delle prospettive di crescita.  Secondo questi retroscena, la linea Lagarde sarà contestata nelle prossime settimane da più parti.

Il BTP (FBTP) tratta a 0,83%, + tre punti base, dopo il pronunciamento di Standard&Poor’s: l’agenzia di valutazione, basandosi sull’andamento della campagna vaccinale e sul sostegno fornito dalle istituzioni europee ha confermato rating e giudizio.

Comincia da oggi l’iter politico del piano di ripartenza dell’Italia basato sui 195 miliardi di euro in arrivo dall’Europa, lo stanziamento complessivo è di 221 miliardi di euro, suddiviso in sei aree tematiche: transizione all’economia sostenibile (57 miliardi), transizione al digitale (42,5 miliardi), infrastrutture per la mobilità sostenibile (25 miliardi), educazione e ricerca (31,9 miliardi), inclusione (19 miliardi), sanità (15,6 miliardi).

Poco meno di un quarto dei fondi in arrivo da Bruxelles vanno a finanziare progetti esistenti, quindi, a essere rigorosi, non sono uno stimolo diretto, ma solo un abbassamento della spesa.

Le risorse fresche, comprese quelle interne, in grado di far uscire l’Italia dalla recessione e permetterle di abbassare la leva finanziaria esasperata raggiunta quest’anno a causa della pandemia, sono poco meno di 170 miliardi.




Fonte

Related Articles

Lascia un Commento