Le banche abbandonano chi è in difficoltà e l’hanno detto apertamente

da Giuseppe
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Nei giorni scorsi si è tenuto presso palazzo Mezzanotte a Milano un convegno sul futuro delle banche, per condividere le strategie future al fine di un’efficace ripresa delle attività bancarie.

All’incontro hanno partecipato i CEO delle principali banche italiane ed internazionali. C’è molto ottimismo per una ripresa migliore rispetto alle aspettative.
I CEO infatti, ritengono che l’ondata di crediti deteriorati sarà molto più contenuta rispetto a quella post crisi del 2008. I meccanismi di riduzione degli NPL sono molto più veloci, e soprattutto il mercato secondario è più liquido ed efficiente. 

Inoltre, si dovranno distinguere le aziende e le famiglie sane (che sono più della metà) da quelle più in crisi. Le prime costituiscono il tessuto economico e sociale del nostro paese; per questo motivo vanno accompagnate e sostenute nel loro processo di crescita post pandemico. 
Le ultime non sono ritenute indispensabile, e quindi possono essere cedute. 

Tutto questo deve essere svolto sotto il controllo della vigilanza bancaria, che con le sue regole ha permesso alle banche di arrivare più preparate a questa nuova crisi. 

Una delle poche preoccupazioni, riguarda il fenomeno dei prestiti erogati da investitori di vario tipo, a imprese già molto indebitate. A tal proposito, il presidente di vigilanza della BCE Andrea Enria, ha dichiarato di aver già chiesto alle banche di mettere dei limiti, e di contenere l’esposizione a clienti con tanti debiti, anche se il fenomeno sta aumentando vertiginosamente negli ultimi mesi, e i richiami effettuati non hanno sortito alcun effetto.

L’unico modo per sconfiggerlo, è pensare a degli interventi qualitativi e quantitativi nel nostro intervento prudenziale – ha ammesso Enria. Per quanto riguarda la situazione italiana in particolare, l’economia ha ripreso a viaggiare.

Secondo il governatore della banca d’Italia Ignazio Visco, la nostra penisola è in una fase di ripresa economica costante, che si dovrebbe consolidare nel secondo semestre del 2021,in modo da raggiungere nella media annuale quota +5%.

Questo trend dovrebbe poi proseguire per tutto il prossimo biennio. Il presidente dell’Abi Antonio Patuelli ha analizzato questa crescita, attribuendo il merito soprattutto alla BCE – la banca centrale europea è stata in grado, in questi mesi, di mettere in sicurezza l’euro evitando i crac finanziari dei paesi indebitati, a cominciare dall’Italia – ha dichiarato.

Inoltre è convinto che ci possa essere un ulteriore, netta, crescita economica. Per fare ciò è necessario che il governo utilizzi nel migliore dei modi i fondi europei del recovery plan, ma al tempo stesso bisogna incoraggiare i risparmiatori a investire di nuovo, cercando di distinguere sul fronte fiscale gli speculatori dai “cassettisti”.




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