Il falco, la colomba e lo struzzo

da Giuseppe
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Gli aumenti dei tassi operati dalla Fed negli ultimi mesi sono stati giustificati da un aumento dell’inflazione, da un mercato del lavoro in crescita e da elevate pressioni salariali, ma il dubbio che attanaglia Powell rimane l’interpretazione dei nuovi dati sullo stato dell’economia USA che vede una crescita dell’occupazione migliore delle attese e un’economia con più slancio rispetto alle previsioni. Il presidente della Fed non ha infatti nascosto la sua preoccupazione: la lotta all’inflazione potrebbe richiedere più tempo del previsto e un ulteriore intervento sui tassi.

La strada da imboccare che sia falco o colomba sarà decisa di volta in volta con l’interpretazione dei dati sullo stato dell’economia, al momento però il mercato preferisce un atteggiamento da struzzo ignorando i segnali provenienti dalla banca centrale che potrebbe non imboccare la strada della discesa dei tassi con la celerità che ci si era immaginati fino a qualche settimana fa. I corsi azionari sono rimasti sostenuti e il clima di positività non sembra essere sato scalfito, questa almeno è la posizione del mercato nel breve periodo, ci sarà un ritracciamento repentino del mercato? Se i dati macro rimanessero tali questa ipotesi non sarebbe da scartare.


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